Infinity in my room

Concetto

Il lavoro di Diego Rey è segnato dall'indagine dello spazio e del modo in cui lo immaginiamo, creiamo, viaggiamo, lo interroghiamo e lo rappresentiamo, si chiede cosa c'è quando non c'è spazio, cosa succede quando smettiamo di immaginarlo, come lo rioccupiamo L'arte è il modo per riempire quel vuoto, come lo fa.

La serie di opere esposte sono lavori realizzati in acrilico su tela, che si basano su disegni di angoli, pavimenti, soffitti e dettagli di spazi architettonici che vengono poi decostruiti attraverso la trasformazione degli elementi, l'uso del colore o il contrasto dei trattamenti.

Le immagini create da Rey pongono luoghi che possono essere interni o esterni, ponendo allo spettatore una domanda sotto un'ambientazione improbabile, giocando così con il senso di relatività sul luogo in cui si trova l'osservatore.
In alcune opere, la trasformazione del disegno iniziale raggiunge punti in cui è difficile riconoscere l'angolo di un sito o il pavimento di un certo spazio, ponendo l'immagine in un punto di perdita quasi assoluta del referente, diventando uno spazio di astrazione e concetto.

Il risultato cerca di generare nuovi luoghi indefiniti in cui la linea è un elemento fluttuante, percepito molte volte dalla sua presenza e altre dalla sua assenza, evidenziando la natura relativa dei fattori con cui si definisce lo spazio.
In linea con quanto detto sopra, la gestualità dei piani e l'uso di strati di colore sovrapposti danno l'impressione di essere uno sfondo e in altre occasioni una forma, alimentando l'ambiguità degli spazi proposti.