Concetto
Xavi Garcia
Monóvar (Alicante) 1974. Laureato in Belle Arti presso l'Università Politecnica San Carlos di Valencia.
La carriera professionale di Xavi Garcia è caratterizzata da una produzione artistica frenetica, in cui le sue serie si fondono e coesistono per periodi di tempo.
Negli ultimi anni ha lavorato con le serie "cittadini" e "icone" da cui sono nate opere di grande formato in cui l'artista fonde concetti e analizza la società in cui viviamo e il rapporto dell'individuo con il suo ambiente.
Nelle sue opere, Xavi si interroga sulla relazione tra i cittadini e le reti sociali, e su come questo "sé virtuale" abbia lo stesso valore del "sé personale". Il bisogno di pubblicare in rete tutto ciò che accade intorno a noi e l'autostima dell'individuo basata sui numeri di "mi piace". Xavi ci presenta un nuovo modo di rapportarsi al mondo, ci presenta la nascita di un nuovo tipo di cittadino.
Il suo solido lavoro lo ha portato a tenere mostre a New York, Hong Kong, Londra, Roma, Berlino, Bruxelles, Madrid, ecc. e il suo lavoro è diffuso in tutto il mondo e fa parte di importanti collezioni private.
Le sue collezioni coesistono con il paesaggio urbano come denominatore comune, dove riflette su come i diversi stimoli che ci circondano influenzano ciò che siamo: la pubblicità, la stampa, l'economia, la moda, etc., ci modellano a piacimento e creano cittadini monotematici, uguali nelle loro azioni e consumatori dello stesso prodotto. Fa un chiaro riferimento alla cultura dell'immagine e delle reti sociali, la cultura o generazione del selfie, la posa davanti ai cellulari e la necessità di catturare e raccontare sui nostri cellulari ogni singolo evento che accade intorno a noi, questa paranoia sociale che ha trasformato i cittadini e il modo di relazionarsi tra loro.
Xavi García, nella sua pratica artistica contemporanea, è un artista concettuale: per le sue strategie; per il suo appropriazionismo, basato su icone della cultura, dell'immagine o del linguaggio, che introduce nel suo taglia-e-incolla; per il suo accumulo di narrazioni e riferimenti (la strada, la musica, la televisione, il cinema, la storia) per il suo modo di agire, la sovrapposizione di immagini, idee, esperienze, dati; per decostruire l'arte in modo assolutamente originale: dipinge, cancella, ridipinge sul cancellato, cancella, incolla, copre con immagini, modifica...
La sua opera ci parla del suo universo, è il suo diario vitale, una pittura per esorcizzare le preoccupazioni personali e sociali. Il suo modo di lavorare con le immagini stravolge le parole, cancellandole, cambiando le lettere, invertendole, eludendole. La sua lettura è quasi naturale per l'utente odierno di internet e degli sms. L'oggetto trovato diventa arte: taglia e incolla da diversi media. È un figlio dell'era di internet: proprio come quello schermo con molte finestre del browser aperte e diverse applicazioni in esecuzione allo stesso tempo. Contraddizioni e opposizioni: vuoto/pieno, colore-non colore, immagini-testo.