Gabriele Mosti

Nel corso degli anni la mia poetica si è concentrata sulla rappresentazione esistenzialista dell'essere umano e sto portando avanti uno studio legato alla percezione visiva. L'essere umano è per me il punto centrale per un'osservazione e un'analisi della società che lo circonda. Nei miei lavori esam...

Nel corso degli anni la mia poetica si è concentrata sulla rappresentazione esistenzialista dell'essere umano e sto portando avanti uno studio legato alla percezione visiva. L'essere umano è per me il punto centrale per un'osservazione e un'analisi della società che lo circonda. Nei miei lavori esamino individui naturalmente singolari (per il loro comportamento, per i loro particolari tratti fisici) e li "riscopro" attraverso l'uso della memoria. Questo passaggio attraverso la memoria è fondamentale per comprendere come una forma possa essere alterata, materialmente e psicologicamente, sulla base delle suggestioni che essa stessa dà all'osservatore.

Credo molto anche nella riqualificazione del materiale di recupero: l'oggetto buttato via e/o in disuso simboleggia la "fine" dell'utilizzo tipico di un prodotto seriale-industriale. Nel tempo, ogni oggetto ha acquisito una storia, ha assorbito energie e ha creato "ponti" con i suoi utilizzatori. L'uso artistico di questo oggetto permette di farlo diventare un tramite, un legame cognitivo tra l'opera e lo spettatore, sfruttando la patina che il tempo gli ha lasciato per collegare le energie tra passato e presente.