Philippe BUIL

Parlare di Dripping in scultura senza cadere in un flusso di vernice su un supporto tridimensionale sembra essere una sfida.
Ma osservando attentamente, Philippe scioglie il metallo e questo scorre goccia a goccia per dare una forma pericolosa. La partecipazione di tutto il corpo è presente e non s...

Parlare di Dripping in scultura senza cadere in un flusso di vernice su un supporto tridimensionale sembra essere una sfida.
Ma osservando attentamente, Philippe scioglie il metallo e questo scorre goccia a goccia per dare una forma pericolosa. La partecipazione di tutto il corpo è presente e non solo l'intelletto. Allora si intravede il paradosso, si sente il sipario che si alza e rivela una soluzione a questa alternativa.
Il dripping, come piaceva a Pollock, è l'accesso a una memoria archetipica inconscia, sepolta nel corpo. Un evanescente caso divino portato alla luce e alla forma.
La proiezione classica o astratta interiorizzata poi nella sabbia, congelata nello spazio dello stampo, riceve per fusione, liquefazione, le gocce una dopo l'altra. La perdita di padronanza e l'accesso ad un'altra dimensione sono le parole chiave del discorso, di una comunicazione tra la scultura e lo scultore.
Incavi e urti, vuoti e riempimenti, incidenti creano un gioco tra luce e ombra. Questo pizzo è una creazione suggestiva che fa appello alla storia idilliaca, chimerica, archetipica o oscura e nera di ogni individuo. Una storia personale si rigenera, ricomponendo l'opera. Reinventa la propria storia come un alluvione trascinato dalla corrente del fiume, della vita. Trasforma in modo infinitesimale o radicale, l'io individuale del creatore e dello spettatore in un nuovo rivisitato.
La nostra storia personale, ricordi cognitivi reali o raccontati, viene ricostruita con ogni goccia congelata di eternità. Ma attraverso i nostri occhi, il laccio diventa solubile nella nostra storia personale che è infinita in contrasto con i racconti di cui conosciamo la fine. Nemmeno la morte, per quanto diseducabile, avrà la meglio sulle nostre storie personali raccontate in privato o alla luce del sole.
Questa proprietà acquisita e specifica di non avere mai una fine e il potere di prendere una nuova deviazione ogni secondo, è la fonte della libertà individuale. Tutte le storie cognitive rifuse sono il mezzo di ricostruzione del suo mondo, del nostro mondo.